
Al maestro Mogol il sigillo d’Ateneo Unitus, massima onorificenza dell’Università degli studi della Tuscia
L’autore più noto della musica italiana ha aperto la quinta edizione dei Pirati della Bellezza e ha incantato il pubblico con uno spettacolo musicale emozionale
Ieri pomeriggio, nell’auditorium dell’Università degli Studi della Tuscia, è iniziata la quinta edizione del festival I Pirati della Bellezza con un evento straordinario: l’incontro con il maestro Giulio Rapetti Mogol, che ha trasformato la serata in un momento di profonda partecipazione emotiva e di condivisione culturale. Uno spettacolo che ha suscitato forti emozioni e ha coinvolto il pubblico sulle note di Lucio Battisti. Tre sale per il maestro Mogol, oltre 600 persone presenti e in tanti hanno seguito anche la diretta streaming dell’evento.


Al centro della manifestazione la consegna del sigillo d’Ateneo, la massima onorificenza dell’Unitus, conferita al maestro dal rettore Stefano Ubertini, con la partecipazione della professoressa Maddalena Vallozza, che ha lodato le eccezionali qualità umane e culturali di Mogol.
Dopo una breve intervista condotta dal rettore Stefano Ubertini e dal direttore del festival e di Tusciaweb, Carlo Galeotti, durante la quale è stato donato a Mogol un Pinocchio in legno disegnato dall’artista Chiara Narduzzi e altri omaggi, il maestro ha dialogato con il pubblico, con ironia e dolcezza.
Accompagnato al pianoforte dal maestro Giuseppe Barbera, Mogol ha ripercorso le sue canzoni più amate — da Acqua azzurra, acqua chiara a Emozioni, da Anche per te a Con il nastro rosa — regalando, al pubblico aneddoti, riflessioni e momenti di intensa partecipazione corale. Ha cantato anche lui, preso dal momento, insieme ai presenti.
Uno dei passaggi più toccanti è stato il racconto di come è nato L’arcobaleno, canzone nata dalla collaborazione con Gianni Bella e dedicata a Battisti.
Mogol ha raccontato il legame tra la vita e chi non c’è più. Ha arricchito la serata una canzone dedicata alla moglie Daniela Gimmelli, sottolineando come il tempo passa ma l’amore resta. Mogol ha poi salutato il pubblico visibilmente commosso e grato.
La serata ha rappresentato non solo un grande momento artistico, ma un vero e proprio dono alla città di Viterbo: un’esperienza in cui musica, memoria e parola si sono unite per toccare le corde più intime del pubblico.
Con questa apertura, I Pirati della Bellezza confermano il fine di celebrare il potere della parola, della bellezza e del pensiero, partendo da un incontro unico con una delle figure più autorevoli della cultura italiana.
Prossimo appuntamento domani, mercoledì 15 ottobre alle 18 nell’auditorium della Fondazione Carivit con Gino Roncaglia sull’intelligenza artificiale. Clicca qui per il programma completo.
I Pirati della bellezza
Festival della parola e del pensiero